TEMI

Conflitti

Spazi

Beni Comuni

 Potere

  • Nell’era in cui il mezzo di comunicazione è passato da strumento (che facilita e estende la comunicazione) a vero e proprio Soggetto, quale forma di relazione tra soggetti umani è ancora possibile?
  • L’interesse per il mezzo ha enormemente ingigantito la sua sovranità sui contenuti; elegantemente ‘alleggerita’ dai contenuti, la comunicazione è ancora tale?
  • Quanto l’essere sempre connessi, interattivi, senza silenzi, senza riflessività, senza fermentazioni contribuisce a ‘svalutare’ l’impresa umana dei conflitti licenziandola molto prima che qualcuno possa intraprenderla?
  • E’ possibile conciliare la bellezza di una impresa comune (per la città, per l’educazione, per la politica) e la dinamica dei conflitti?
  • E’ ‘realistico’ sperare che comunicazione-contenuto-conflitto siano la figura unitaria e legittima della ‘normale’ convivenza fra umani?
  • Lo spazio ha un ruolo nelle relazioni educative?

  • Come è possibile passare dalla concezione di spazio a una concezione di ambiente?

  • Se l’ambiente è un fattore educativo, quali sono gli elementi più gravi che influenzano negativamente il vivere comunitario?

  • In che modo, l’aver considerato l’ambiente soltanto come spazio ha ridotto l’agire educativo ad una mera gestione funzionale?

  • Che cosa sono i beni comuni?

  • L’educazione è un bene comune?

  • Possono gli studi, le riflessioni e le lotte sui beni comuni essere prese a modello per una nuova metodologia di riappropriazione sociale dei temi della vita?

  • Esiste la possibilità di costruire un nuovo mondo partendo dal “basso”, collegandosi ad una prospettiva pedagogica e politica radicalmente alternativa?

  • Educatore/potere, quali relazioni?

  • L’educazione è ancora un potere?

  • Quale potere? Per quale politica? Per quale società?

  • Se il potere è uno degli elementi dell’educazione chi lo agisce e come?