Home

Associazione Elianto - info@eliantoweb.it
Formazione "Per una pedagogia della resistenza"
PDF Stampa E-mail

Iniziativa realizzata con il Csv Società Solidale

La nostra associazione, in collaborazione con il Csv Società Solidale,  propone al territorio e agli enti interessati un percorso di (auto)formazione finalizzato ad approfondire e discutere alcuni temi legati all’educazione, alla stretta relazione tra educazione e politica, alle possibili azioni di trasformazione culturale e sociale. 

L’iniziativa prende avvio dal percorso interno dell’associazione Elianto e dal confronto con altre realtà del territorio, in particolare con l’associazione Il Ciabotto. A partire da alcune analisi del mondo in cui viviamo, ci si è interrogati sul tema dell’educazione: purtroppo parola di cui si abusa, per occultare la sua fine.

Che cosa si intende oggi per educazione?
Quali sono gli obiettivi e quali sono le finalità degli interventi educativi?
Quali interessi sociali difende e promuove?
Quale tipo di società e di mondo propone?
L’educazione è anche un potere, chi, come e quando lo esercita?


Il percorso che intendiamo iniziare  vorrebbe portare un’idea di educazione intesa come capacità di ridare forza al Sogno di una società alternativa che mira a superare le logiche dell’individualismo, del profitto e del consumo. La nostra intenzione non è quella di promuovere solo una formazione teorica, ma tentare attraverso un percorso partecipato di arrivare ad elaborare e realizzare una serie di iniziative concrete che possano in qualche modo rendere visibile e possibile il cambiamento. Proponiamo come punto di partenza la teoria della Pedagogia della Resistenza del prof. Raffaele Mantegazza (scarica il suo curriculum vitae) associata a tre temi specifici: 

-Spazi aggregativi 
-Mondo del lavoro con particolare attenzione al lavoro sociale 
-Politiche abitative 
Auspichiamo alla fine della formazione la nascita di alcuni progetti condivisi che possano cercare di rendere concreti i contenuti del percorso e che ognuno dei partecipanti porti nei propri contesti lavorativi e di vita (casa, scuola, lavoro, associazione, …) alcune idee e azioni di “resistenza”.

PER UNA PEDAGOGIA DELLA RESISTENZA
Tracce per educare a resistere Prof. Raffaele Mantegazza

PREMESSA
Uno dei compiti dell’educazione oggi è insegnare ai soggetti a resistere nei confronti di tutti i tipi di offese, di attacchi e di espropriazione che questi possono subire dal contesto nel quale vivono e lavorano. La resistenza come costituzione di una identità abbastanza forte per non essere dissolta e al contempo abbastanza elastica da non essere troppo impositiva è una proposta trasversale per tutti i contesti educativi. Dietro la proposta di una pedagogia della resistenza sta allora una diagnosi attorno a un determinato assetto del dominio dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla donna, dell’uomo e la donna sulla natura, nonché una spinta alla negazione della razionalità e allo smascheramento della presunta eternità di tale assetto. Per questo la pedagogia della resistenza è certo datata: nasce al volgere del II millennio ed ha a che fare di volta in volta con le più alte e progredite forme di annichilimento, mortificazione ed espropriazione dell’uomo, della donna, del bambino, dell’animale. E’ possibile dunque educare a resistere a tutte le età e per tutti i soggetti coinvolti in un processo di formazione. In questo percorso saranno delineate le categorie di una pedagogia della resistenza anche a partire dall’analisi delle narrazioni e delle esperienze dei partecipanti. 

METODOLOGIA 
Gli incontri saranno caratterizzati da una metodologia attiva; dopo un inquadramento teorico necessario per poter cogliere la specificità della proposta della pedagogia della resistenza e i suoi fondamenti culturali e filosofici nonché pedagogici, il seminario proseguirà con una restituzione e categorizzazione delle narrazioni e dei vissuti portati nel corso dai partecipanti. Dunque si richiede l’attivazione dei partecipanti stessi e la loro disponibilità a mettersi in gioco. Tutti gli incontri saranno ci circa 8 ore. 

PROGRAMMA DI MASSIMA 
I incontro - (Sabato 16 gennaio 2010)
Archeologia della resistenza - I fondamenti ontologici e antropologici della scelta di resistere 
-Le radici prepolitiche della scelta di resistere 
-La resistenza nelle biografie dei partecipanti 
-La resistenza tra valorizzazione del frammento e Grande Narrazione 
-Oltre la pars destruens: resistenza e utopia

II incontro - (Sabato 30 gennaio 2010) 
Fenomenologia della resistenza - I modi del resistere nella vita quotidiana e le loro ricadute pedagogiche 
-La resistenza come scelta individuale 
-La resistenza come scelta collettiva 
-La resistenza e la questione della violenza 
-I dispositivi della resistenza: spazi, tempi, corpi, oggetti, linguaggi 
-Il boicottaggio, il consumo critico, la denuncia: quali aspetti pedagogici, quali aspetti politici?
III incontro (Sabato 13 Febbraio 2010) 
Pedagogia della resistenza - Insegnare ed educare a resistere. E’ possibile? 
-Le categorie di una pedagogia della resistenza 
-Come si educa chi educa a resistere: autoriflessività e apertura 
-Oltre la pedagogia: il senso del limite come principio resistenziale 
-Pedagogia della resistenza e resistenza alla pedagogia

INDICAZIONI TECNICHE 
Il corso si svilupperà su tre giornate (16 e 30 gennaio, 13 febbraio 2010) di circa 8 ore di lavoro (dalle 9 alle 18), è richiesta massima puntualità e impegno. I destinatari sono tutti gli operatori sociali, educatori professionali, animatori, insegnanti che si occupano di attività di educazione nelle varie agenzie del territorio di Alba e Bra. Il corso è in fase di attesa di finanziamento da parte del CSV di Cuneo e prenderà il via dopo conferma dell’avvenuto finanziamento (indicativamente verso il 20 di dicembre 2009). Preiscrizioni entro il 10 dicembre, via mail (indicare nome, cognome, professione, ente di appartenenza numero di telefono e indirizzo mail) a:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  

Per informazioni: 
Valentino 349-6362252
Alberto 333-4419209