CHE COS’E’ UN UOMO IN RIVOLTA? UN UOMO CHE DICE NO!

By | 6 ottobre 2014

Che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no” (incipit L’uomo in rivolta A.Camus)

NOI dovremo essere i genitori” David Foster Wallace

Un atto di Resistenza. Un atto di ribellione. Un altro piccolo passo nella quotidiana lotta contro questa crisi del sistema capitalista e di chi gestisce e giustifica ideologicamente (centrodestra-centrosinistra) le conseguenti politiche di austerità che, dal livello europeo con il Fiscal Compact e relativo Pareggio di Bilancio inserito nella Costituzione fino al Patto di Stabilità interno, prevedono piani di dismissioni pubbliche e di privatizzazione di settori vitali della società, dai beni comuni ai servizi pubblici locali, educazione e sanità.

Seppur indegni e piccoli rispetto a questo riferimento pensiamo come Camus “Mi rivolto, quindi siamo…” e gridiamo che la “Comunità non è una merce!” e dalla nostra visuale ridotta, ma priviliegiata di operatori educativi pensiamo che sia necessario passare da una concezione dell’Educazione come “mercato” e semplice “erogazione di servizi”, alla costruzione di un’attività sociale come Bene Comune, partecipata e aperta al contributo di tutti.

E’ ormai sotto gli occhi di tutti che “l’ondata privatizzante” iniziata negli anni ‘90 ha ulteriormente contribuito allo sfruttamento del mondo del lavoro, “strutturato” la precarietà di vita di milioni di persone e aumentato le disuguaglianze sociali. La conseguenza diretta è il sentimento comune di isolamento, di perenne competizione tra “entità umane private” che ormai non condividono più un orizzonte pubblico comune. Basta essere passivi, subalterni e quindi complici con questo modello.

non vedo non sento

Ora Basta!Pensiamo sia venuto il momento decisivo di rivoltarsi e di dire di no a tutto questo e di riconoscersi come un ‘siamo’, che da legami sociali riscoperti, ricrea Comunità.

Un atto Fondativo. Un atto di creatività. Noi dovremo essere i genitori” è una frase di una un’intervista del compianto David Foster Wallace e da cui Wu Ming 1 prende spunto per il titolo (e non solo) per un discorso tenuto nel 2008 all’Università di Londra. (discorso di Wu Ming I)

E’ un testo di grande portata, che solo apparentemente tratta di letteratura, ma in realtà parla di tante altre cose (se state sprecando qualche minuto per leggere il nostro invito, vi consiglio vivamente di “rifocillarvi” con la lettura del discorso londinese), ma noi lo riteniamo decisivo perchè è un testo profondamente pedagogico, e non solo per la citazione della “storiella” di DFW che racconta di genitori e figli e di quel momento in cui hai la sensazione di “diventare grande”, di essere adulto, ma soprattutto perchè ci sbatte in faccia che “abbiamo bisogno di riappropriarci di un senso del futuro”. Questa frase pensiamo sintetizzi impareggiabilmente il Senso di un’Educazione popolare e “dal basso” di cui vogliamo diventare i “capostipiti”. Un’Educazione che è riscoperta e riappropriazione di una attività sociale essenziale, che proprio nel definire un’idea di futuro e di mondo insieme ai “piccoli” ci permette di continuare ad essere umani. Un’Educazione che dev’essere l’”opera” di partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini (adulti e giovani) situandosi fuori dalle logiche del “mercato”, e che in questo movimento si definisce come un Noi, non tanto e immediatamente identitario, quanto comunitario.

noi

Ora, l’atto di Resistenza e quello Fondativo, non sono da intendersi in contrapposizione tra di loro, ma sono intersecati intimamente, sono parte della stessa filosofia, inscindibili e complementari per iniziare a costruire un modello educativo alternativo. Sono l’ossatura portante della Formazione Popolare per la costituzione della Fondazione Educazione Bene Comune.

Il prossimo Caffè Pedagogico sarà l’inizio di questo percorso che vorremmo condividere con tutti quelli che pensano che la lotta per la riappropriazione dei beni comuni, per i diritti dei lavoratori, per un Senso e una qualità dell’Educazione alternativa e popolare sia una questione di democrazia reale che non deleghi a soggetti o coalizioni la rappresentanza delle nostre idee e delle nostre aspirazioni.

Ecco una serie di nodi tematici che ci piacerebbe discutere:

  • l’Educazione e il Welfare tra Istituzioni e autorganizzazione popolare

  • il ruolo degli adulti e dei lavoratori educativi

  • senso e qualità dell’Educazione

  • l’Educazione e il movimento per la riappropriazione dei Beni Comuni

  • la Fondazione Educazione Bene Comune come sviluppo teorico-pratico.